Orari della catechesi
ADULTI | ||
ELEMENTARI | ||
Martedì 16.30 - 17.30 Va elementare Sabato 11.00 - 11.30 IV elementare Sabato 16.00 - 16.30 II - III - IV -V
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MEDIE | ||
Sabato | ORE 16.39 - 19.00 | Animazione elementari, medie, superiori |
NB. LA CATECHESI VIENE SOSPESA NEL PERIODO ESTIVO
Vi annuncio un avvenimento sconvolgente, meraviglioso, ancora una volta Dio, in Gesù di Nazaret, viene a cercarci. Nel vangelo di Luca, al cap. 15,4-7, si racconta che il pastore, amando le sue pecore, non disdegna di lasciare al sicuro nell'ovile le pecore e di recarsi a cercare quella che si era smarrita. Anche noi, volendo fare di testa propria, non seguendo il consiglio del Maestro, ci siamo allontanati e poi, chi più chi meno abbiamo smarrito la strada del ritorno. Gesù che ci chiama, ci cerca, si fa incontro deve suscitare in noi grande gioia, riconoscenza, festa, serenità. Questo deve avvenire soprattutto per chi si è allontanato di molto, sentendosi poi abbandonato, emarginato, segnato a dito, escluso. Dio non esclude nessuno, perdona, accoglie (cosa che non sempre sanno fare gli uomini).
Ecco perché Natale dev'essere un grande festa per tutti e ciò che avviene nel Natale non termina con l'Epifania, con la riposizione degli alberi, dei presepi, delle luminarie ma continua nei mesi seguenti, nell'anno nuovo che con l'aiuto del Signore sarà certamente sereno, positivo!
Buon Natale, Buon 2022. don Renato
Maggio 2021
Dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia, che ha annullato tutte le manifestazioni aggregative, vogliamo ripartire con nuove proposte.
Sabato santo
Che cosa è avvenuto? Oggi sulla terra c'è grande silenzio, grande silenzio e solitudine. Grande silenzio perché il Re dorme: la terra è rimasta sbigottita e tace perché il Dio fatto carne si è addormentato e ha svegliato coloro che da secoli dormivano. Dio è morto nella carne ed è sceso a scuotere il regno degli inferi. (dalla liturgia delle Ore).
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Preghiera del Venerdì Santo
Grazie, Signore!
Sono qui davanti al crocifisso, il mio stato d’animo è simile a quello che si prova davanti alla bara della propria madre, del padre, di un amico, di una vita troppo presto spezzata. Sono ammutolito, incredulo, con la morte nel cuore e le lacrime che scorrono sul mio viso. Il dolore però è molto più intenso vedendoti appeso a una croce come fossi un malfattore. Che fine terribile, orrenda.
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Quello che la liturgia ci propone oggi assume, in questa cornice così strana, paurosa, imprevedibile del coronavirus, un aspetto del tutto speciale. Come tanti secoli fa, nel cenacolo, all’insaputa della maggior parte del popolo e nel caos di una città orientale distratta, avveniva un mistero straordinario, così oggi in una chiesa vuota, non per distrazione, ma per costrizione sociale, noi celebriamo il memoriale dell’istituzione dell’eucarestia. Se abbiamo provato, il distacco, il saluto, il congedo, o il trapasso di una persona cara siamo in grado di comprendere tutta l’intensità umana, psicologica, affettiva di una simile circostanza.
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