Preghiera del Venerdì Santo
Grazie, Signore!
Sono qui davanti al crocifisso, il mio stato d’animo è simile a quello che si prova davanti alla bara della propria madre, del padre, di un amico, di una vita troppo presto spezzata. Sono ammutolito, incredulo, con la morte nel cuore e le lacrime che scorrono sul mio viso. Il dolore però è molto più intenso vedendoti appeso a una croce come fossi un malfattore. Che fine terribile, orrenda.
Il turbamento si fa ancora più intenso pensando che siamo stati proprio noi a rifiutarti, ad appenderti. Facile attribuire la colpa agli ebrei, ai romani, è semplicemente negare una triste realtà. Lo hai detto tu stesso e lo hanno più volte preannunciato le Scritture. “Cristo è morto per riscattarci dai nostri peccati” (1Cor.15,3). Perché ti abbiamo fatto questo, Signore? Forse perché non ti abbiamo capito o forse perché ci chiedevi troppo e, come facciamo noi uomini, davanti all’impegno gravoso preferiamo ignorarlo, rimuoverlo eliminarlo. Grazie, Signore, per l’amore, la pazienza, la misericordia che ci riservi nonostante la nostra ribellione, indifferenza. Grazie, Signore, soprattutto per quelli che dalla tua morte hanno trovato in sé l’orgoglio, la forza per abbracciare l’annuncio del vangelo e seguirti con un impegno serio, costante, ammirevole. Fa che il tuo Spirito rinvigorisca la fiacchezza, l’incostanza, l’incoerenza di molti di noi, tra i quali mi riconosco anch’io. Poni nel cuore un’inquietudine, un’ansia di ricerca a quanti t’ignorano. Fa sentire tutta la tua preoccupazione a quelli che commettono il male, fanno soffrire i fratelli. Signore, per tutti, fa che la tua morte non sia stata inutile. Accanto a te vedo la tua Mamma. Maria fa che il tuo dolore sia anche il nostro, che la tua speranza sia anche la nostra. Tienici per mano come lo hai fatto con gli apostoli e la certezza della risurrezione ci aiuti a risorgere tutte le volte che cadendo non avremo la voglia di rialzarci. Amen.
don Renato