FESTA DI SAN MARTINO
PATRONO DELLA PARROCCHIA
VENERDI’ 11 NOVEMBRE
ORE 20.30 Celebrazione dell’eucarestia
a cui seguirà la processione lungo via Principale
A conclusione, castagnata all’oratorio, via Villalta,
e simbolica inaugurazione dell’impianto di areazione e riscaldamento del salone.
I lavori sono stati realizzati con il contributo dell’Associazione “All’Ombra del Campanile”
a cui va il grazie sincero da tutta la popolazione!
PREGHIERA a SAN MARTINOO glorioso san Martino che, ancora catecumeno, con generosa carità hai rivestito con metà del tuo mantello lo stesso Gesù riconosciuto in un povero mendicante, e sei stato da Lui lodato davanti agli angeli, stendi il manto della tua protezione e della tua bontà sulla nostra comunità parrocchiale che ti prega come patrono e intercessore, e rivuole amico e modello di vita cristiana.
O glorioso san Martino che ti sei ritirato a vita monacale, rinnova il nostro amore a Dio, perché sia filiale e obbediente, rianima la nostra preghiera perché sia gioiosa nella lode e fiduciosa nella supplica, risveglia la nostra fedeltà al Vangelo e la nostra partecipazione ai sacramenti e alla vita cristiana.
O glorioso san Martino che, Vescovo a Tours, sei stato forte e coraggioso; hai visitato le tue Chiese con l’ umiltà e la mitezza del buon Pastore; hai suscitato vocazioni e fondato monasteri; hai evangelizzato la povera gente delle campagne; hai difeso i deboli e gli oppressi e soccorso i poveri e i sofferenti; hai diffuso la vera fede, favorito la pace e l’unione dei cuori; ottienici di imitarti come tu sei stato imitatore di Cristo, fino ad essere perfetto e misericordioso come il Padre.
O glorioso san Martino che hai ottenuto con le tue preghiere e la tua fede dei miracoli straordinari e, ricco di Spirito di Dio, ti muovevi facilmente alla compassione e all’aiuto di chi si rivolgeva a te, guarda ora del cielo alle nostre necessità. Soccorri e consola la nostra comunità parrocchiale e concedici i benefici che umilmente ti domandiamo. Amen.
|
LASCIATEMI ANDARE IN PACE !
Ciò che sto per scrivere potrebbe sembrare dettato da un cuore di pietra, insensibile ai sentimenti, indifferente al dolore di due poveri genitori, provati così duramente dalla morte del proprio figlio. A me sembra il contrario, è la compassione ...
Leggi tutto: LASCIATEMI ANDARE IN PACE !UNA RIFLESSIONE TRA UN PENSIERO E L'ALTRO
A leggere le locandine e i vari articoli scritti sui giornali, dove si reclamizzano e si presentano le varie manifestazioni che da “mane a sera”, si svolgeranno a Pasian di Prato, domenica, 11 settembre, sorge spontaneo un plauso di gratitudine e incoraggiamento all’Amministrazione per la lodevole finalità e la lungimiranza nel creare un’occasione d’incontro, di conoscenza e di messa in comune delle singole caratteristiche, di ben trentanove Associazioni, presenti sul territorio.
Leggi tutto: L'UTI comunale
FESTA DELLA SANTISSIMA TRINITA’
La nostra fede, nel Dio invisibile, è necessariamente contornata da vari misteri perché richiede, al cristiano, la fiducia alla parola di Cristo che ci ha rivelato realtà che sfuggono al controllo dei nostri sensi.
5Simone rispose: «Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti». Lc. 5
Alla parola “mistero” possiamo attribuire due significati: una realtà umana che, per il momento, sfugge alla nostra comprensione, ma che lo studio, la ricerca, l’intelligenza dell’uomo, ci auguriamo, un giorno sapranno spiegare, o una realtà che, comunque, mai potremmo dimostrare con le nostre capacità umane per che sottratta ai nostri sensi.
Entrambe le definizioni non portano alla conclusione che sono situazioni inesistenti, frutto soltanto della fantasia.
Così il mistero cristiano è per definizione indimostrabile, ma non per questo irreale.
Il catechismo della Chiesa Cattolica si esprime così: Due sono i misteri principali della fede:
1. Unità e Trinità di Dio
2. Incarnazione, passione, morte e risurrezione di Gesù Cristo.
La festa liturgica della SS. Trinità ci porta a contemplare una verità rivelata da Gesù Cristo, durante la sua vita terrena. Dio è uno solo, in tre Persone, uguali e distinte: Padre, Figlio, Spirito Santo.
Se un piccolo bagliore possiamo intravedere, questo poggia sul concetto dell’amore.
L’amore è relazione, donazione, contemplazione…
La fonte stessa dell’amore, Dio: 8Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. 1Gv.4 non può trovare significato nella contemplazione soltanto di se stesso, vivendo in solitudine. Il suo amore deve esternarsi verso qualcuno ed essere a sua volta ricambiato. L’amore inoltre, non è soltanto compiacimento l’uno dell’altro, ma è apertura alla vita, all’espansione, è circolare…
Condizione minima per passare da un punto all’altro e ritornare al punto di partenza, senza ripercorrere lo stesso tracciato, è dato da tre punti distinti.
Un pallido ragionamento umano, soltanto umano, per immaginare la relazione indispensabile che esiste nella Trinità: il Padre ama il Figlio, il Figlio ama il Padre e la relazione genera lo Spirito.
Guarda caso, è lo stesso principio che genera e regge la famiglia umana: padre, madre, figlio!
Il Signore ci perdoni questa banalizzazione nel ragionamento ed accetti la nostra lode umile e riconoscente:
Gloria al Padre Gloria Patri,
e al Figlio et Filio,
e allo Spirito Santo. et Spiritui Santo.
Come era nel principio Sicut erat in principio
e ora e sempre, et nunc, et semper
nei secoli dei secoli. et in secula seculorum.
Amen. Amen.
Immagine dell'occhio vigile di Dio che tutto osserva e che ha caratterizzato gran parte della
nostra iconografia della SS. Trinità.
SIGNORE, QUESTA NOTTE, SAREMO ANSIOSI E TREPIDANTI IN ATTESA DELL'ALBA,
INFATTI, VOGLIAMO
ESSERE TRA I PRIMI A SENTIRE IL CANTO
CHE VOLENTIERI PARTECIPIAMO A TUTTI COLORO CHE SI COLLEGHERANNO CON QUESTO SITO.
Esulti il coro degli angeli,
esulti l'assemblea celeste:
un inno di gloria saluti il trionfo del Signore risorto.
Gioisca la terra inondata da così grande splendore;
la luce del Re eterno ha vinto le tenebre del mondo.
Gioisca la madre Chiesa, splendente della gloria del suo Signore,
e questo tempio tutto risuoni
per le acclamazioni del popolo in festa.
E voi, fratelli carissimi,
qui radunati nella solare chiarezza di questa nuova luce,
invocate con me la misericordia di Dio onnipotente.
Egli che mi ha chiamato, senza alcun merito,
nel numero dei suoi ministri, irradi il suo mirabile fulgore,
perché sia piena e perfetta la lode di questo cero.
In alto i nostri cuori.
Sono rivolti al Signore.
Rendiamo grazie al Signore, nostro Dio.
È cosa buona e giusta.
È veramente cosa buona e giusta
esprimere con il canto l'esultanza dello spirito,
e inneggiare al Dio invisibile, Padre onnipotente,
e al suo unico Figlio, Gesù Cristo nostro Signore.
Egli ha pagato per noi all'eterno Padre il debito di Adamo,
e con il sangue sparso per la nostra salvezza
ha cancellato la condanna della colpa antica.
Questa è la vera Pasqua, in cui è ucciso il vero Agnello,
che con il suo sangue consacra le case dei fedeli.
Questa è la notte in cui hai liberato i figli di Israele, nostri padri,
dalla schiavitù dell'Egitto,
e li hai fatti passare illesi attraverso il Mar Rosso.
Questa è la notte in cui hai vinto le tenebre del peccato
con lo splendore della colonna di fuoco.
Questa è la notte che salva su tutta la terra i credenti nel Cristo
dall'oscurità del peccato e dalla corruzione del mondo,
li consacra all'amore del Padre
e li unisce nella comunione dei santi.
Questa è la notte in cui Cristo, spezzando i vincoli della morte,
risorge vincitore dal sepolcro.
Nessun vantaggio per noi essere nati, se lui non ci avesse redenti.
O immensità del tuo amore per noi! O inestimabile segno di bontà:
per riscattare lo schiavo, hai sacrificato il tuo Figlio!
Davvero era necessario il peccato di Adamo,
che è stato distrutto con la morte del Cristo.
Felice colpa, che meritò di avere un così grande redentore!
O notte beata, tu sola hai meritato di conoscere
il tempo e l'ora in cui Cristo è risorto dagli inferi.
Di questa notte è stato scritto: la notte splenderà come il giorno,
e sarà fonte di luce per la mia delizia.
Il santo mistero di questa notte sconfigge il male,
lava le colpe, restituisce l'innocenza ai peccatori,
la gioia agli afflitti.
Dissipa l'odio, piega la durezza dei potenti,
promuove la concordia e la pace.
O notte veramente gloriosa,
che ricongiunge la terra al cielo e l'uomo al suo creatore!
In questa notte di grazia accogli, Padre santo, il sacrificio di lode,
che la Chiesa ti offre per mano dei suoi ministri,
nella solenne liturgia del cero,
frutto del lavoro delle api, simbolo della nuova luce.
Riconosciamo nella colonna dell'Esodo
gli antichi presagi di questo lume pasquale
che un fuoco ardente ha acceso in onore di Dio.
Pur diviso in tante fiammelle non estingue il suo vivo splendore,
ma si accresce nel consumarsi della cera
che l'ape madre ha prodotto
per alimentare questa preziosa lampada.
Ti preghiamo, dunque, Signore, che questo cero,
offerto in onore del tuo nome
per illuminare l'oscurità di questa notte,
risplenda di luce che mai si spegne.
Salga a te come profumo soave,
si confonda con le stelle del cielo.
Lo trovi acceso la stella del mattino,
questa stella che non conosce tramonto:
Cristo, tuo Figlio, che risuscitato dai morti
fa risplendere sugli uomini la sua luce serena
e vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.