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Parrocchia
San Martino
Passons

Piazza Della Chiesa,13
33037 Pasiano di Prato
(Udine)
tel.0432-400055

Contatti

 

RICOMINCIARE…                                                               Ottobre 2014

 

Pausa, ricominciare, di nuovo pausa poi ricominciare ed intanto il tempo passa, i bimbi crescono, le mamme imbiancano e non solo loro. Nel vangelo si racconta una parabola che può essere utile per tutti, credenti e non. Per avere la garanzia che la nostra vita si sta realizzando, per affermare che siamo utili per noi stessi e per gli altri, per ritenere che stiamo andando nella giusta direzione, il racconto parla di talenti che ognuno di noi, in modo e in quantità diverse, ha ricevuto alla partenza e che ha il compito di trafficare al meglio in vista del traguardo finale. L’uomo avveduto, saggio e prudente – mi auguro tu sia tra questi – verifica costantemente la propria situazione e non si lascia incantare da facili traguardi, trofei che ammuffiscono, cicale che in inverno si trovano a mal partito! 

Se tutto termina con la nostra vita allora: via alla gara di chi è più furbo, di chi sa farla rendere, di chi manda in avanscoperta i “minus habens” di chi sa sfruttare le fatiche degli altri, ma se alla fine ognuno va al mulino col proprio sacco? Come la mettiamo?

 

  

IL VERO FURBO

  

Durante l'estate la formica lavorava duramente, mettendosi da parte le provviste per l'inverno. Invece la cicala non faceva altro che cantare tutto il giorno. Poi arrivò l'inverno e la formica ebbe di cui nutrirsi, dato che durante l'estate aveva accumulato molto cibo. La cicala cominciò a sentire i morsi della fame, perciò andò dalla formica a chiederle se potesse darle qualcosa da mangiare. La formica le disse: «Io ho lavorato duramente per ottenere questo; e tu, invece, che cosa hai fatto durante l'estate?» «Ho cantato» rispose la cicala. La formica allora esclamò: «E allora adesso balla!»  Esopo.

Questa favola si rivolge ai fannulloni nel corpo, nelle cose materiali, ma noi sappiamo molto bene che si può applicare anche a un livello più alto: lo spirito.

Noi cristiani – e non solo noi – sappiamo che l’essere umano non si esaurisce nella corporeità. E’ qualcosa di più dell’animale, della natura che lo circonda.

Lavorare per quel “qualcosa di più” è impegno dei saggi, dei lungimiranti, di chi vuol realizzare al meglio le potenzialità della persona.

 

“Non ci tediare con questi discorsi, con queste continue “prediche”, già siamo immersi in mille problemi, angosce, contraddizioni. “Carpe diem” - vivi il presente (alla giornata) non pensare al futuro - era lo slogan del poeta latino Orazio. Lui si che aveva capito come va la vita!”

Sarà proprio vero? Senza scomodare filosofi, ben pensanti basta prestar orecchio al buon senso della nostra gente, soprattutto agli anziani che la vita l’hanno in gran parte vissuta, per essere messi in guardia da questi slogan che non portano molto lontano.

 Certo che noi uomini siamo davvero simpatici e sorprendenti. Ci scontriamo ogni giorno con le contraddizioni di noi umani; senza andar molto lontano, costatiamo le ingiustizie, i soprusi, i privilegi, le cattiverie, gli omicidi, lo sfruttamento di grandi e piccoli, le chiacchiere, i proclami altisonanti che poi non corrispondono alle promesse… se poi allarghiamo lo sguardo ci imbattiamo in guerre, omicidi spettacolari, sequestri, carestie, miserie, profughi, gente che scappa. Perché? E da chi? Da altri uomini! Eppure, cocciutamente e risoluti, poniamo la speranza di un mondo migliore

 

“SOLTANTO” NELLE CAPACITA’, INTELLIGENZA, RAZIONALITA’ DELL’UOMO

 (il resto è fantasia di chi non sa pensare!).

 

La bibbia ci avverte però che è bacato, in balia del peccato (visione distorta della verità, del bene). Purtroppo per noi queste sono solo favole a cui neppure i bambini più ci credono. Noi seguiamo altri vangeli (buone notizie) aggiornati, moderni così facendo ci stiamo incartando sempre di più. Cosa o chi ci libererà da questa perfida spirale?

 

Alzare gli occhi da terra, guardare verso il cielo.

 

Appellarsi a chi è fuori dalle sabbie mobili, solo così si può per avere un aiuto sicuro. E’ necessario un atto di umiltà. Riconoscere che chi ci ha pensati, creati, inventati possiede le istruzioni per realizzare al meglio questo portento di intelligenza, razionalità, forza, capacita di amare, perdonare, condividere, progettare, inventare e nello stesso tempo così fragile, dipendente, passeggero, impotente che si chiama

 

UOMO

 

La parrocchia di San Martino è il luogo, nella nostra realtà di Passons, dove, con tanti altri alla ricerca come te, puoi trovare un aiuto, una collaborazione, un compagno/a di cordata per leggere e interpretare insieme

  

Le istruzioni, le date di revisione, gli attrezzi per le piccole riparazioni, i pezzi di ricambio…

 

 Naterelle…

 

Santo Patrono: San Martino. Festa solenne ogni 11 novembre.

Abitanti: 3.000 circa, distribuiti in tre comuni: Pasian di Prato, Udine, Martignacco.

Casa canonica: piazza della Chiesa, 13.

Oratorio: via Villalta, 2 (a disposizione di tutti nel rispetto delle finalità).

Orario delle celebrazioni:

feriali: martedì-mercoledì-venerdì,

             alle ore 8.30, giovedi alle 18.00. cappella di S. Martino, via Villalta).

Festive: ore 9.00 e 11.00

 

Celebrazione comunitaria dei battesimi:

             Santo Stefano, Lunedì di Pasqua, ultima domenica del mese di settembre.

Catechismo:

Elementari, al sabato dalle 15.00 alle 16.30                   

Medie, al venerdì, ore 19.00.

Animazione: elementari, medie, superiori al sabato, 16.30 – 18.30

Campeggi: invernali, estivi, itineranti (date da stabilire).

Zona di appartenenza: Udine sud-ovest

             (s. Paolo. s. Osvaldo s. Rocco, s. Giuseppe, Cormor Basso, Pasian di Prato, Colloredo di Parato,s. Caterina).

Parroco: don Renato Zuliani. 

Diacono: don Rialdo Nicoletti

Tel. – segreteria -  fax: 0432 400055 - cel. parroco 3472980847

 

Sito parrocchiale: www. parrocchiapassons.it

E-mail del parroco: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

  

Nella carità, nel buon gusto, nella riservatezza, dialoghi personali o tramite strumentazioni elettroniche,

per l’utilità di tutti, sono sempre graditi e sollecitati.

 

Parabola dei Talenti

14Avverrà infatti come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. 15A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito 16colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. 17Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. 18Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. 19Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. 20Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: «Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque». 21«Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone». 22Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: «Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due». 23«Bene, servo buono e fedele - gli disse il suo padrone -, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone». 24Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: «Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. 25Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo». 26Il padrone gli rispose: «Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. 28Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. 29Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. 30E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti». Mt. 25

 

 

 
   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Visitate il sito parrocchiale: www.parrocchiapassons.it

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